COMUNICATO STAMPA

Il progetto si chiama Cura-Resort e si tratta veramente di un piano che prevede “dosi da cavallo”, in stile meranese: una casa di riposo privata con 100 posti letto, un parcheggio sotterraneo con 650 posti auto, i soliti noti promotori privati e 185 milioni di euro dalla Provincia, nonché un edificio storico in un quartiere valorizzato da palazzi architettonicamente rilevanti. Una serie di interrogazioni del gruppo consiliare dei Verdi metterà a dura prova la nuova Giunta provinciale.

Il Cura-Resort, attorno al quale ruotano tutte le domande, è un progetto di partenariato pubblico-privato (PPP) per una casa di riposo da realizzare accanto all’ospedale di Merano. I promotori sono imprese che fanno capo anche al gruppo di aziende di Siegfried Unterberger, con Karl Zeller come consulente legale. La realizzazione del Cura-Resort costerà alla Provincia 185 milioni di euro. La strada per il controverso progetto è stata discutibilmente spianata dalla vecchia Giunta provinciale in un momento (novembre 2023) in cui tre dei suoi membri, ossia Bessone, Vettorato e Hochgruber-Kuenzer, non erano più stati riconfermati. La nuova Giunta ha deliberato, la scorsa settimana, la prima trance di fondi nel recente bilancio.

I consilgieri dei Verdi, Madeleine Rohrer, Brigitte Foppa e Zeno Oberkofler hanno presentato diverse interrogazioni sulla delicata questione della struttura, del finanziamento e della futura gestione del Cura-resort. Chiedono risposte quali: chi gestirà il Cura-Resort in futuro? Esiste un concetto di assistenza? Sembra che finora non ci sia. Cosa accadrà alla clinica S. Antonio, di valore storico, a Maia Alta, che sarà sostituita dal nuovo Cura Resort? Verrà demolita? Che ne sarà del parcheggio dell’ospedale? E il Comune di Merano, che vuole contribuire con 15 milioni di euro, ha almeno voce in capitolo?

Nel pacchetto di interrogazioni dei Verdi la consigliera Madeleine Rohrer, prima firmataria, elenca dettagliatamente gli importi, i contesti e le scadenze dell’accordo tra la Provincia e le imprese private offerenti. I vari assessori coinvolti dovranno chiarire con urgenza tutti gli aspetti non ancora trasparenti.

Bolzano, 27/03/2024

Cons. prov.

Madeleine Rohrer
Brigitte Foppa
Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA

Oggi, nel dibattito sul bilancio in consiglio provinciale sono stati approvati due ordini del giorno del gruppo Verde. Il primo riguarda l’aumento delle indennità di tirocinio, il secondo la situazione abitativa in Alto Adige.

A partire dall’anno scolastico 2024/2025, il compenso per il tirocinio delle studentesse e degli studenti della Scuola professionale provinciale per le professioni sociali “Hannah Arendt” e quelli della Scuola provinciale per le professioni sociali “Lévinas” sarà raddoppiato. Questa misura era urgentemente necessaria, poiché in precedenza gli studenti ricevevano solo una retribuzione di circa 2 o 3 euro per ogni ora di tirocinio. Un adeguamento era atteso da tempo. “Essere pagati adeguatamente per il lavoro che si svolge è un diritto. Non possiamo accettare tirocini mal retribuiti. L’aumento della retribuzione per gli studenti e le studentesse delle professioni sociali è un primo passo importante”, ha dichiarato il primo firmatario Zeno Oberkofler. Tuttavia, dobbiamo anche essere consapevoli che ci sono ancora molte situazioni in cui la retribuzione è ancora lontana dall’essere adeguata. Soprattutto nelle professioni sanitarie devono essere aumentati i salari.

Inoltre, gli stipendi dei tirocini devono essere aumentati per tutti gli studenti nel settore. Per gli studenti del corso di laurea in infermieristica della Claudiana questo è diventato recentemente una realtà. Tutti gli altri corsi di laurea della Claudiana sono ancora in attesa di un adeguamento. L’aumento delle indennità di tirocinio per gli studenti delle scuole “Hannah Arendt” e “Lévinas” è un inizio: per una soluzione veramente sostenibile per il futuro bisogna aumentare i salari delle professioni infermieristiche nel loro complesso.

La seconda proposta riguarda il problema dei 326 controlli effettuati in 40 comuni dall’Agenzia di vigilanza sull’edilizia nel 2023. Ciò significa che l’anno scorso sono state effettuate ispezioni solo in circa la metà dei comuni che avevano stipulato un accordo con l’agenzia. Tuttavia, queste ispezioni sono necessarie. L’anno scorso, l’Agenzia di vigilanza sull’edilizia ha riscontrato una violazione delle condizioni associate alla convenzione in un appartamento su otto ispezionato in media. Un numero particolarmente elevato di violazioni è stato riscontrato in comuni turistici come Ortisei, Badia e Corvara. “La mancanza di alloggi in affitto e il costo elevato degli alloggi sono un peso che grava soprattutto per i giovani e le famiglie. La violazione dell’obbligo della convenzione porta con sé una mancanza di alloggi per chi ne ha bisogno urgentemente. Ciò significa che chi ha diritto a un appartamento sovvenzionato non lo ottiene perché viene affittato a un prezzo troppo alto o a persone che non ne hanno diritto”, afferma la prima firmataria Madeleine Rohrer. La mozione dei Verdi mirava a rafforzare l’Agenzia di vigilanza sull’edilizia con più personale, ad esempio, in modo che i Comuni con carenza di alloggi possano contare sull’agenzia per effettuare le relative ispezioni ogni anno.

Come la mozione sugli stipendi dei tirocinanti, si tratta di un primo passo. In questo caso, un primo passo verso alloggi a prezzi accessibili. Anche qui c’è ancora molto da fare. Ci impegneremo a fondo per garantire che il settore pubblico stesso costruisca più appartamenti in affitto.

 

Due grandi successi oggi in Consiglio provinciale. Per stipendi migliori e alloggi a prezzi accessibili. Noi Verdi non molliamo.

 

Bolzano, 20/03/2024

Cons. prov.

Madeleine Rohrer
Zeno Oberkofler
Brigitte Foppa

Il tetto massimo dei posti letto del 2022 si rivela essere totalmente inefficace: il boom delle prenotazioni continua nonostante il freno, i pernottamenti in Alto Adige salgono da un record all’altro: Un aumento da 34,4 milioni (2022) a 36,1 milioni lo scorso anno significa un aumento di quasi il 5%. In dieci anni, il tetto dei 30 milioni è stato superato senza sforzo: dietro alle cifre si cela da un lato un aumento della prosperità e dell’occupazione, che nessuno nega, tuttavia, pesa ancora di più la radicale trasformazione del paesaggio, della mobilità e del livello dei prezzi, soprattutto dei prezzi degli immobili. Il peggioramento in questi tre settori principali è sperimentato da ogni abitante dell’Alto Adige anno dopo anno, e non si può nascondere. Inoltre, è prevedibile che nei prossimi anni il riscaldamento globale e l’attrattiva aumenteranno notevolmente l’afflusso di turisti in Alto Adige: già nel 2028 sono prevedibili 40 milioni di pernottamenti. Il primo commento del nuovo assessore al turismo, Walcher, è privo di prospettive per una gestione del futuro turistico della nostra provincia. Noi Verdi chiediamo di intraprendere al più presto misure per limitare il sovraffollamento turistico. Oltre ad habitat e risorse, si sta mettendo a dura prova anche la pazienza delle cittadine e dei cittadini. Un adeguato controllo del turismo è un elemento centrale per una politica climatica credibile. Anche in questo caso, la giunta provinciale non dà ancora risposte.

COMUNICATO STAMPA

Oggi il consiglio provinciale ha approvato una mozione dei Verdi per un’indagine statistica sul tema della sessualità in età avanzata.

La sessualità e l’educazione sessuale non si limitano all’adolescenza o alla giovane età adulta. In aula si è notato che su questo tema esistono ancora tantissimi tabù. In Alto Adige, la ricerca e discussione sulla sessualità nella terza età sono ancora agli inizi. Non esistono dati in merito e ci si deve basare su dati provenienti da altri paesi.

Oggi il gruppo verde in consiglio provinciale è riuscito a far passare una mozione che incaricherà l’ASTAT ad effettuare una raccolta di dati sul tema della sessualità nella terza età. L’obiettivo dell’indagine è scoprire come le persone anziane vivono la loro sessualità, quali esigenze hanno a riguardo e se sono state confrontate con la violenza sessualizzata. Inoltre, verranno intrapresi le azioni necessarie al fine di implementare consulenza sulla sessualità e sull’educazione sessuale nella terza età.

“Un grande successo che dovrebbe portare a contrastare la violenza nella terza età e a rimuovere i tabù dal tema della sessualità, anche nelle fasi avanzate della vita”, ha dichiarato la prima firmataria Brigitte Foppa.

Nella mozione, i Verdi hanno chiesto inoltre che la Provincia autonoma di Bolzano segui le raccomandazioni dell’ONU e della Marcia delle donne e che preveda obbligatoriamente l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole altoatesine. Questa educazione di base dovrebbe essere eseguita da personale specializzato esterno. Purtroppo, la giunta non ne ha riconosciuto la necessità. Dicono che si fa già abbastanza. Continueremo a impegnarci su questo tema fondamentale.

 

Bolzano, 07/03/2024

Cons. prov.
Brigitte Foppa
Madeleine Rohrer
Zeno Oberkofler

COMUNICATO STAMPA

Un grande successo per il gruppo Verde in consiglio provinciale. La prima mozione presentata in questa legislatura è stata approvata.
Il Consiglio dei cittadini per il Clima è composto da 56 cittadine e cittadini altoatesini. Quest’organo previsto dal piano clima elabora proposte per l’attuazione delle misure dal piano stesso.

Con questa mozione il gruppo Verde ha ottenuto che i risultati del Consiglio dei cittadini per il Clima vengano presentati al consiglio provinciale e non solo alla giunta, come era previsto in precedenza. Questo comporta una valorizzazione del Piano Clima e del Consiglio dei cittadini per il Clima.

“Quest decisione, che a prima vista può sembrare piccola farà sì che le misure del Piano Clima vengano affrontate e attuate con ancora più serietà. È un grande risultato per il clima e quindi per tutte e tutti noi”, dichiara soddisfatta la prima firmataria Madeleine Rohrer.

I due punti deliberativi approvati in aula:
1. Di presentare per iscritto al Consiglio provinciale le proposte del Consiglio dei cittadini e delle cittadine per il clima – inclusa la valutazione delle proposte da parte della Giunta provinciale – una volta conclusi i lavori.
2. D’invitare in Consiglio provinciale, nell’autunno del 2024, una delegazione nominata dagli stessi componenti del Consiglio dei cittadini e delle cittadine per il clima, in modo che quest’ultimo presenti in Aula le proprie proposte.

 

Bolzano, 06/03/2024

 

Cons. prov.
Madeleine Rohrer
Brigitte Foppa
Zeno Oberkofler

Presa di posizione sul tema sicurezza della nuova segreteria dei Verdi dell’Alto Adige

Paure e qualità di vita

Qual’è l’immagine di sicurezza che vogliamo dare alle nostre cittadine e ai nostri cittadini? Una piazza vuota con la camionetta dell’esercito in mezzo? Oppure una piazza piena di persone che si incontrano, si conoscono, si sostengono, si aiutano? 

La sicurezza è una componente indispensabile per determinare la qualità di vita di una comunità. È un diritto ed è una priorità per una società che si intende civile. “In luoghi in cui ci si sente sicuri, prosperano il benessere, la cultura e lo sviluppo socio-economico. Nell’insicurezza collettiva invece prosperano pregiudizi, sfiducia collettiva, paura e divisione sociale.”, così Elide Mussner co-portavoce dei Verdi. “Il tema è da ormai troppo tempo monopolio delle destre, che dopo l’utilizzo in campagna elettorale,  propongono soluzioni semplicistiche e spesso a slogan, senza considerare la complessità.”, continua Luca Bertolini, co-portavoce dei Verdi, “nell’insicurezza infatti vanno ricompresi non solo i fenomeni di criminalità, ma anche il senso della precarietà del lavoro e della casa, le difficoltà educative delle famiglie, i processi di accoglienza e integrazione non strutturati, le difficoltà o lentezze dei servizi socio-sanitari nel rispondere ai bisogni delle persone. “ Ecco perché non si può pretendere di risolvere il problema della sicurezza, con singole azioni spaiate anche se concrete. Il “controllo di vicinato”, introdotto con il pacchetto sicurezza del 2 luglio 2009, è di certo una di queste. Su questo provvedimento specifico, si tratta di unità volontarie di persone ufficialmente riconosciute e registrate presso le autorità civili e di polizia, con il compito di osservare e monitorare la situazione nel proprio vicinato e nel caso risultino situazioni sospette, comunicarlo alle forze dell’ordine. Il “controllo di vicinato” quindi, sistematizza semplicemente ciò che già dovrebbe essere, inserendo tuttavia diverse criticità: il sovraccarico, per esempio, di informazioni casuali e non fondate che potrebbero giungere alle Forze dell’Ordine, già oggi in difficoltà per mancanza di risorse di personale ed economiche. Oppure l’intrinseco pericolo dell’abuso del proprio ruolo “di controllore” da parte dei membri delle associazioni di controllo di vicinato, o ancora l’insorgere senza motivo di sospetti e la discrezionalità eccessiva nel giudizio circa la gravità della situazione rilevata. Tutto ciò a discapito del principio di solidarietà che dovrebbe caratterizzare una comunità e a favore invece di un principio di sospetto, di diffidenza, di allerta continua. Se quindi il controllo di vicinato può essere un approccio discutibile, è certo invece che non è LA soluzione al problema della sicurezza, il quale va ben oltre l’osservare e denunciare.

Noi Verdi Grüne Vërc ribadiamo con forza un approccio pragmatico a questa questione urgente, senza però ignorare la complessità e soprattutto la prospettiva a lunga durata.

Cosa proponiamo?

  1. Formazione e educazione al coraggio civile

puntare all’aumento del coraggio civile attraverso una sensibilizzazione attiva, ma anche e soprattutto incentivando cittadini e cittadine a collaborare direttamente con le Forze dell’Ordine a prescindere dall’appartenenza o meno a un gruppo di “controllo di vicinato”. Questo, attraverso programmi di formazione, workshop, seminari, campagne di informazione e di sensibilizzazione.

  1. Incentivare una cultura di comunità 

Abbiamo bisogno di riscoprire il valore dell’insieme, della solidarietà di vicinato, di lavorare alla cultura dell’appartenenza e del sostegno reciproco, in questo senso vanno sostenute e incentivate le organizzazioni locali e le imprese volte a questo scopo, mettendo a disposizione risorse e sostegno attivo per attività e progetti locali. Va premiata e sostenuta dall’ente pubblico la formazione di progetti e spinte che, dal basso, creano occasioni di buon vicinato, di aiuto reciproco, di solidarietà condivisa: quali ad esempio quelle concretizzatesi nelle esperienze virtuose e molto diffuse delle “social street” oppure quelle riconosciute sotto la denominazione di “progetti di comunità”.

  1. Partenariati e collaborazione

La complessità del tema richiede una forte collaborazione tra i diversi player e istituzioni. Vanno instaurati partenariati con le Forze dell’Ordine, con i pompieri locali, con le istituzioni sanitarie, con i servizi socio assistenziali alla persona, pubblici e privati, e altre organizzazioni rilevanti, al fine di portare avanti progetti comuni e di incentivare la collaborazione trasversale tra le diverse categorie. Questa sarà la rete, e non quella del controllo di vicinato, che garantirà una copertura efficace e a tappeto del territorio.

  1. Monitoraggio e valutazione

La sicurezza non è un tema che si risolva da un giorno all’altro, con una singola misura di intervento. È tema che necessita di una strategia a lungo termine, coordinata tra le diverse istituzioni, e di un continuo monitoraggio sull’efficacia delle misure implementate. In questo senso, accanto alla raccolta e all’esame dei dati, vanno attivati processi di coinvolgimento della popolazione locale dei singoli hot-spot in successivi e frequenti momenti di partecipazione aperta e inclusiva. In base ai risultati via via ottenuti le misure andranno contestualmente adeguate alle necessità.

Diciamo basta con le misure tampone appannaggio delle destre! 

La questione della sicurezza nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle nostre case, è di fondamentale importanza, e va approcciata con la giusta serietà, lontana da populismi gridati; non può essere sempre slogan da campagna elettorale continua anche dove la destra governa. Bisogna pretendere una serietà che finora non è stata dimostrata talvolta neppure da chi governa la nostra Provincia. Abbiamo bisogno di una sicurezza vicina alle persone che quotidianamente ne soffrono la mancanza, strutturata, con misure volte a lungo termine, perché quelle sono soluzioni durature.

Bene quindi le campagne per “tamponare” i fenomeni, come ne spopolano in questo periodo,  ma ancora meglio progetti di comunità, più silenziosi di certo, ma con risultati che hanno il potere di saldare le comunità, rinforzare la forza di azioni che partono dal basso e non calate dall’alto.

Su questo lavoreremo con forza, senza lasciare il monopolio di questa cruciale questione alle destre. Proporremo in ogni territorio una riflessione a lunga durata sulla sicurezza, non lasceremo più spazio a semplificazioni perché le persone con gli spot non vivono e soprattutto non vivono bene, che dovrebbe essere il fine della politica, almeno quella in cui noi Verdi crediamo!

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

Im Oktober 2023 wurden die Vorbereitungsarbeiten für den Bau der Bahnschleife im Riggertal ans Unternehmen ICM übergeben. Die Riggertalschleife wird möglicherweise bis zu den Olympischen Spielen 2026 fertig, allerdings wenn überhaupt, dann nur die Gleisanlage, nicht die Bahnhöfe.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  1. Entspricht es den Tatsachen, dass die ÖPNV-Nutzer:innen zwischen Franzensfeste und Bruneck für mehr als ein Jahr auf den Schienenersatzverkehr umsteigen müssen?
  2. Wie viele Tage muss die heutige Bahnlinie für den Bau der Riggertalschleife mindestens geschlossen werden?
  3. Warum ist eine derart lange Schließung notwendig?
  4. Wie viele Busse werden die Bahn ersetzen?
  5. Wurden alle Möglichkeiten ausgelotet, die es ermöglichen würden, die Pustertalerbahn für den Bau der Riggerschleife nicht oder nur sehr kurz (maximal einige Wochen) schließen zu müssen?

 

Bozen, 27.02.2024

 

Landtagsabgeordnete

Madeleine Rohrer

Brigitte Foppa

Zeno Oberkofler

INTERROGAZIONE SU TEMI D’ATTUALITÀ

Secondo la relazione sulla mozione n. 561/22 approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano “La psicologia di base è già presente, in quanto i servizi di assistenza psicologica di tutti e quattro i comprensori sono già direttamente accessibili ai/alle pazienti per una prima valutazione.”

Si chiede pertanto:

  1. Da chi viene svolto questo servizio? È previsto un rapporto convenzionale tra l’Azienda Sanitaria e psicologə liberə professionistə denominatə di seguito psicologə di base?
  2. È stato istituito un elenco per ciascuna azienda unità sanitaria locale degli psicologə delle cure primarie?
  3. Quali sono i requisiti per essere iscritti in questi elenchi e poter svolgere l’attività di psicologə di base?
  4. Ogni quanti medicə di medicina generale o pediatrə di libera scelta vi è uno psicologə di base?

 

Bolzano, 27/02/2024

Cons. Prov.
Zeno Oberkofler
Brigitte Foppa
Madeleine Rohrer

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE.

In der öffentlichen und politischen Debatte und auch im persönlichen Empfinden nimmt das Thema Gewalt und Sicherheit in diesen Monaten einen breiten Raum ein. Wir möchten uns dazu auf einer gesicherten Datenbasis bewegen und das Phänomen einordnen – zumal die neue Landesregierung hierzu ein eigenes Ressort eingerichtet hat und diese Daten sicher schon eingeholt hat.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  • Wie ist die Entwicklung der Gesamtheit der Gewaltakte in Südtirol in den letzten 5 Jahren? (Bitte Aufstellung nach Jahren und Art der Gewaltakte 2018-23)
  • Wie viele Fälle betreffen jeweils (Bitte Aufstellung nach Jahren 2018-23)
    1. Häusliche Gewalt
    2. Gewalt im öffentlichen Raum?
  • In wie viele Fälle waren jeweils verwickelt: (Bitte Aufstellung nach Jahren 2018-23, in Prozentsätzen)
    1. Minderjährige/Erwachsene
    2. Männer/Frauen
    3. Italienische Staatsbürger:innen
    4. Personen mit Asylstatus
    5. Personen ohne Aufenthaltsgenehmigung
    6. Personen mit Migrationshintergrund, die in Italien geboren sind (falls erfasst)?

 

Bozen, 27.02.2024

 

Landtagsabgeordnete

Brigitte Foppa

Madeleine Rohrer

Zeno Oberkofler

 

ANFRAGE ZUR AKTUELLEN FRAGESTUNDE

Das Gesetz für Raum und Landschaft sieht vor, dass alle Gemeinden im Rahmen des Gemeindeentwicklungsprogramms (GEP) eine Erhebung des Leerstands durchführen.

Daher richten wir folgende Fragen an die Landesregierung:

  • Wie viele und welche Gemeinden haben bisher beim Land um einen Beitrag zur Ausarbeitung des GEP angesucht?
  • Welche Gemeinden haben bereits mit der Erhebung des Leerstands begonnen?
  • Welche Gemeinden haben diese Erhebung abgeschlossen?
  • Ab wann gilt für die Landesregierung eine Immobilie als leerstehend?
  • Gibt es für alle Gemeinden gültige Kriterien, wie die Erhebung des Leerstands durchzuführen ist? Wenn ja, bitte beilegen. Wenn nein, warum nicht?
  • Wenn es keine Kriterien für die Erhebung des Leerstands gibt, werden solche Kriterien ausgearbeitet? Wenn ja, von wem und in welchem Zeitplan? Wenn nein, warum nicht?
  • Gibt es eine Datenbank, in der alle Leerstände erfasst werden? Wenn nein, warum nicht? Wenn ja, wer hat darauf Zugriff?
  • Eine begünstigte Gemeinde ist verpflichtet, innerhalb von 36 Monaten das Verfahren zur Genehmigung des Entwurfs ihres GEP zu starten. Das GEP selbst hat eine Gültigkeit von mindestens 10 Jahren. Erachtet es die Landesregierung als ausreichend, die Erhebungen des Leerstands rund alle 15 Jahre zu erheben? Wenn ja, warum? Wenn nein, wie oft sollen die Gemeinden den Leerstand erheben?
  • Wie viele Wohnungen müssen leer sein, damit eine Gemeinde als eine mit wenig bzw. mit viel Leerstand gilt?

 

Bozen, 27.02.2024

Landtagsabgeordnete
Madeleine Rohrer
Brigitte Foppa
Zeno Oberkofler